DIRECTION UNDER 30: A GUALTIERI UN FESTIVAL PER CRESCERE ANCORA

A pochi chilometri da Reggio, in prossimità del confine con la Lombardia, c’è Gualtieri, un comune di seimila anime lambito dallo scorrere incessante e spesso minaccioso del Po. Nello splendido spazio rinascimentale di Piazza Bentivoglio, all’interno dell’omonimo palazzo, si trova il Teatro Sociale di Gualtieri: uno spazio ribaltato, dove i tre ordini di palchi barocchi fanno da cornice alla scena e, viceversa, la platea si trova al posto del palcoscenico. Dopo secoli di peripezie, questo luogo magico ha ripreso vita nell’ultimo decennio e ospita da ormai quattro anni il festival Direction Under 30.

Un progetto teatrale che supporta le giovani compagnie con ben due premi che vengono assegnati da giurie (una popolare e una critica) interamente under 30. Per questa quarta edizione, alla luce del network avviato mesi fa, una piccola delegazione di Dominio Pubblico ha contribuito a infoltire le due giurie, animando il festival per tutta la sua durata.

Sono state giornate lunghe e intense che hanno permesso di vivere la macchina teatro in tutte le sue sfaccettature. Artisti, operatori, critici e spettatori hanno vissuto a stretto contatto da mattina a notte inoltrata, condividendo la stessa tavola da pranzo e le stesse camere da letto, in un’atmosfera di partecipata e propositiva interazione.

Fulcro del meccanismo sono stati, ovviamente, i sei spettacoli in scena: due rappresentazioni al giorno, attorno alle quali le giurie hanno potuto instaurare i rispettivi tavoli di lavoro. La numerosa giuria popolare (più di venti componenti) si è confrontata sugli argomenti proposti dalle compagnie sotto la guida di Alessandro Iachini, mentre la giuria critica (sette componenti) è stato coadiuvata da Simone Nebbia e ha prodotto un numero unico cartaceo insieme a sei recensioni da pubblicare sul blog del festival.

A differenza di Dominio Pubblico, Direction Under 30 resta centrato su se stesso: l’intenzione degli organizzatori non è, infatti, quella di raggiungere il maggior pubblico possibile, tutt’altro. Le dimensioni del teatro (cento posti scarsi, riempiti quasi interamente da giuria e compagnie) e l’isolamento geografico di Gualtieri, d’altronde, non favorirebbero di certo un successo commerciale. Dedicato del tutto a chi lo vive attivamente, il festival si offre come un’esperienza formativa di alto livello, una full immersion nell’arte teatrale utile ai membri della giuria e agli artisti. Un’occasione per stringere rapporti amicali e professionali, imparare dai maestri e dai propri errori. In una sola parola: crescere.

Infine, dettaglio non irrilevante, ci sono i premi in palio. A vincere quest’anno in una competizione di alto livello, che oscillava dall’intenso teatro danza di “Marì”, alle suggestioni surreali di “Resina”, fino ad arrivare alla disturbante analisi del contemporaneo de “Il contouring perfetto” e alla brillante formalità accademica de “La contessa fra i sessi”, sono stati due spettacoli di indubbio valore. Vincitore del premio della critica è stato “B/Ride”, un monologo comico dall’insolito dinamismo, capace di ricostruire una grottesca vicenda matrimoniale attraverso l’utilizzo di due burattini viventi. Il premio delle giurie è andato invece a “Victor”, eccelso esponente di un teatro di figura che riesce a emozionare e stupire senza bisogno di utilizzare una singola parola. Un miscuglio visionario di atmosfere gotiche e illusionismo.

Nei tre giorni di Direction Under 30 il Teatro Sociale di Gualtieri è tornato a risplendere, l’unicità di un luogo senza tempo vive ancora grazie alla forza delle nuove generazioni. Quegli stessi artisti, appassionati e spettatori under 30 che, come dice il titolo del festival, sono invitati a prendere il testimone e proseguire lungo la direzione tracciata.

 

Carlo D’Acquisto

 

Direction Under 30 2017

ph. Nicolò Cecchella

 

 

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