RAGAZZI DI VITA


 
Il teatro è pieno, l’aspettativa è alta, si spengono le luci e finalmente potrò assistere al tanto chiacchierato ed elogiato Ragazzi di vita. Il romanzo di Pasolini l’ho già letto, giusto per paragonare il mio immaginario a quello che avrei visto rappresentato in scena. Irrompe subito su palco un Lino Guanciale in veste di narratore, che potresti stare ad ascoltare anche il catalogo dell’Ikea per ore, giorni o mesi. Subito in sala si percepisce quel caldo estivo che spacca le pietre e che vediamo un po’ grazie a Lino e un po’ grazie alle luci che creano un’atmosfera che accompagnerà il pubblico durante tutto lo spettacolo. Lo spazio teatrale è immenso, la scenografia è sorretta dagli attori e non viceversa, tutti all’altezza della situazione, e così io mi lascio trasportare con la fantasia dai loro racconti nei capitoli trasposti del romanzo. Ho visto il Tevere in una piccola piscina, la spiaggia nei piedi nudi che passeggiavano in tondo, il cinema e tutto ciò che Popolizio ha voluto farci vedere.

In scena hanno urlato tanto, che sembrava di stare a Roma, ed effettivamente stavamo proprio a Roma! A quel gruppo di ragazzetti finisci poi per affezionarti, perché trasudano sincerità da tutti i pori, complice anche il dialetto romano, che alle orecchie di chi Roma la vive quotidianamente risuona così vero. Ogni tanto, mi fermavo qualche istante ad osservare il teatro pieno di gente, che sembrava il posto più bello del mondo e sono sicuro lo fosse. Quel pubblico a fine spettacolo si è alzato in piedi ed ha continuato ad applaudire fino a quando le braccia non hanno ceduto e sembrava una festa, alla quale ero ben felice di partecipare. Pensavo che sarebbe stato bello incontrare gli attori a fine spettacolo con gli altri ragazzi di Dominio Pubblico, dopo uno spettacolo del genere non hai voglia di parlare d’altro e le curiosità ti assalgono, ma purtroppo l’incontro è stato annullato per una serie di inconvenienti. Quando poi abbiamo scoperto che proprio i “ragazzi di vita” chiedevano di noi abbiamo preso in mano la situazione ed abbiamo aspettato all’uscita gli attori che hanno accolto con entusiasmo la proposta di andare in un locale tutti insieme e recuperare così l’incontro. Siamo finiti quindi in un ristorante nei pressi del Teatro Argentina a parlare dello spettacolo, di aneddoti e tanto altro, come un gruppo di vecchi amici che si ritrova per un’occasione speciale. Veramente speciale.

Grazie ancora Dominio Pubblico.

Aldo Sorrentino