Raccontarci il teatro che vorremmo


 
È una gelida domenica mattina di febbraio, c’è un vento che taglia la faccia e una pioggerella fastidiosamente testarda. Sembrerebbe un’ottima giornata per stare sepolti sotto le coperte. E invece no, perché neanche le condizioni più estreme riescono a fermare noi, impavidi ragazzi di Dominio Pubblico, svegli all’alba e pronti a partire per Ostia. Chi ce l’ha fatto fare? Ovviamente non il mare, ma il desiderio di conoscere una delle realtà teatrali più particolari della capitale: il Teatro del Lido, unico esempio italiano di spazio occupato e autogestito riconosciuto dalle istituzioni.

E così, metro dopo metro, arriviamo al Lido, passiamo davanti alla Venere dei Pescatori (che dal suo pontile ci osserva un po’ perplessa) e giungiamo infine al Teatro per prendere parte a una giornata davvero speciale. Qui veniamo calorosamente ricevuti da Cristiano Petretto, membro del comitato artistico del TDL per il settore teatro. Cristiano ci introduce brevemente alla realtà del Teatro del Lido, che si trova ad operare in una zona territorialmente difficile, nonché tristemente nota a causa degli eventi di cronaca recenti. Proprio per questo motivo gli preme affermare subito uno degli obbiettivi principali della loro attività: attuare una contro-narrazione di Ostia. Vedremo a breve in che modo.

Prendiamo posto in sala e, come noi, sono in parecchi ad aver sfidato le intemperie per essere presenti oggi. L’associazione inizia i lavori presentando con trasparenza l’andamento della stagione teatrale passata come anche i punti focali su cui si basa la loro attività. Il Teatro del Lido nasce nel 1997 dalla necessità della zona di avere un proprio spazio dedicato alla cultura, capace di operare attraverso modalità di progettazione pubbliche e partecipate. Nel 2013 la struttura diviene parte del circuito dei Teatri in Comune (TiC), ricevendo finanziamenti dal Comune di Roma. Il modello partecipato è proprio la peculiarità e il punto di forza di questo teatro, a cui contribuiscono ben ventinove associazioni che formano l’assemblea dei soci dell’associazione TDL. Questa vanta una direzione artistica composta da membri specializzati in vari ambiti (teatro, musica, danza, arti visive, formazione e territorio) che, come il resto dell’associazione, svolge gratuitamente il proprio lavoro. La programmazione del teatro comprende infatti non solo spettacoli teatrali o di danza, ma anche mostre, convegni e laboratori: di questi eventi, il 59% è stato gratuito nella stagione 2017. La struttura vuole essere uno spazio inclusivo e accessibile, e il cachet degli artisti è sempre garantito durante la programmazione ufficiale. Il TDL è in pareggio di bilancio e in attivo dal 2013.

Durante il tavolo partecipato tutti i presenti hanno la possibilità di esporre all’associazione proposte, possibili collaborazioni o anche semplici spunti e suggestioni per la programmazione futura. Fra le linee tematiche di cui si sente urgenza di parlare emergono il diritto alla felicità, l’abbattimento dei muri (sia fisici che ideologici), la lotta alla paura, il corpo come luogo della memoria e dell’incontro con l’altro.

Alla fine della mattinata siamo rimasti positivamente impressionati dalla capacità del TDL di captare gli input dell’esterno, gestendo anche al meglio una situazione potenzialmente molto caotica. I suoi sforzi per sanare la disgregazione del quartiere rilanciando un’idea di società più accogliente, inclusiva e vivibile sono stati per noi di grande ispirazione.

Selene Ambrogi

 

Il 1° tavolo partecipato del Teatro del Lido si è tenuto in data domenica 18 febbraio 2018