maggio 11, 2022

LE OPERE MA®T 2018

ALESSANDRA CARLONI

L’opera è una rappresentazione in chiave surreale del quartiere di Corviale. L’immensa struttura costruita nel ’72 dall’architetto Mario Fiorentino, si trasforma nell’opera, in una nave spaziale che prende il volo di notte staccandosi dalla città. Una figura appoggiata su un albero della Tenuta dei Massimi, con la testa rivolta al cielo, assiste a questo spettacolo. L’immagine, quasi fantascientifica, è la metafora della ricerca di un riscatto, di un viaggio inteso come rinascita e come cambiamento, l’eclissi di una periferia destinata a riprendersi la propria identità. 

 

 

 

 

GOJO

L’opera rappresenta Marte Silvano, dio del confine ma anche protettore dei campi, protettore dei capi di bestiame, dei boschi e della natura. il confine tra Roma e Vejo era tra la grotte delle fate a Monte Cucco ed i colli di Casetta Mattei Era rappresentato dai romani come un uomo barbuto e primitivo, coperto da una pelle di fiera, incoronato di spighe di grano o frasche di pino, con una clava ed un cane appresso, altre volte con un fascio di spighe di grano in mano ed un falce nell’altra.

 

 

 

MATTIA PISAURO

Questa è una Musa. La musa della poesia. Prende ispirazione da quella di Alfons Mucha e ai ‘manifesti’ artistici dell’Art Nouveau. Affacciandosi su Torre Righetti (simbolo del Trullo) la Dea offre i seni dell’ispirazione a tutti gli artisti del quartiere. “Culla dove la musa donò i suoi seni”. Il manifesto “antico” si ispira alle pubblicità dei primissimi del ‘900. Il manifesto vuole “promuovere” tutte le varie forme d’arte e i vari artisti che sono nati in questo quartiere, ispirandosi ad esso. 

 

 

ER PINTO

Questo è il Carme Fratum Arvalium (un carme che cantavano gli Arvàli durante la cerimonia propiziatoria) scritto in versi saturni. Il loro culto era devoto alla Dea Dia e il loro tempio sorgeva tra l’attuale quartiere della Magliana e del Trullo.Gli Arvali erano 12 e hanno dato successivamente il nome ai mesi dell’anno, nonché al territorio Arvalia Portuense. Erano stati nominati da Romolo “Suoi Fratelli (Fratres)” che -secondo la leggenda- ne aveva istituito il culto. Ecco da cosa prende ispirazione il sonetto che si sovrappone al carme antico.

 

 

 

SOLO

Ogni volta che devo interagire con una realtà o con un tema , prima di scegliere il personaggio che parlerà per me, cerco sempre di studiare il luogo o la situazione che mi si propone davanti. In questo caso specifico ho scoperto Calimero, personaggio “ nostrano “ mascotte della mira Lanza e da lì partito per conquistare i caroselli di tutta Italia. Andando più nel profondo ed analizzando la storia del personaggio sono usciti fuori altri aspetti che mi hanno portato a ricollocare il personaggio al nostro ( tragico ) vissuto quotidiano: la figura di un pulcino nero che triste viene scacciato da tutti e vagabonda col suo fagotto. Purtroppo siamo abituati a scene reali ben più amare . 

 

 

 

 

 

DIAMOND

Il 14 Febbraio del 44 a.c. viene concessa a G. Cesare la nomina di “dittatore a vita”,ed anche i più scettici si convinceranno che l’ascesa di Cesare sia la causa della fine della libertà repubblicana. Nasce in questi ambienti l’idea dell’omicidio più famoso edanticodella penisola italica. In quei giorni Cesare scorge segnali inquietanti, premonitori della vicina fine. Tra questi un gruppo di cavalli, radunato per essere offerto in sacrificio al dio del fiume Rubicone, si rifiuta di consumare il cibo, gli animali cominciano a piangere lasciandosi morire.