“MATCH”
un progetto di Gli Scarti/ Teatro degli Impavidi
26 giugno | h 19:00
1° MATCH – Claudia Marsicano e Francesca Benedetti
confronto-spettacolo tra attori, generazioni e poetiche
Spazio Rossellini – “FUORI FORMATO”
ingresso: 5€
In omaggio ad Alberto Arbasino.
In collaborazione con Dominio Pubblico e ATCL Circuito Multidisciplinare Regionale del Lazio e con Stratagemmi-Prospettive Teatrali, Milano.
Ideazione e direzione artistica: Andrea Cerri.
Condotto da Graziano Graziani.
Scene e setting: Daniele Passeri, Alessandro Ratti.
Organizzazione: Giulia Moretti. Comunicazione: Francesca Lombardi.
Ufficio stampa: Maddalena Peluso.
Grafica: Leonardo Mazzi – Neo Studio
MATCH è un format del tutto originale prodotto dall’Associazione Gli Scarti di La Spezia e con Stratagemmi – Prospettive Teatrali, realizzato per l’occasione in diretta collaborazione con Dominio Pubblico e ATCL – Circuito Multidisciplinare Regionale del Lazio. Il format prevede lo scontro in diretta live e dal vivo di due generazioni teatrali a confronto: un artista o una compagnia young contro un grande e noto artista del panorama nazionale teatrale.
Il progetto si ispira e rende omaggio all’omonimo show televisivo condotto da Alberto Arbasino, maestro di intelligenza, di stile e di passione letteraria, ultimo principale rappresentante della neoavaguardia letteraria italiana, il cui ruolo di intellettuale ha saputo registrare e commentare le idee del dibattito culturale del Novecento.
Nel primo incontro Claudia Marsicano ー giovane interprete femminile nota al panorama nazionale e vincitrice del premio UBU 2017 come migliore interprete italiana Under 35 ー si scontrerà con l’attrice Francesca Benedetti.
Conduce i due Match lo scrittore Graziano Graziani.
Qualcosa in più sulle sfidanti
CLAUDIA MARSICANO
Classe: 1992
Formazione: Scuola di Teatro “Quelli di Grock”
Anni di carriera: 8
Numero di spettacoli: 8
Numero di registi/e con cui ha collaborato: 8
Direzioni artistiche: /
Premi vinti: 2
Numero di follower: 29,7 K (Instagram, Facebook, TikTok)
FRANCESCA BENEDETTI
Classe: 1935
Formazione: Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
Anni di carriera: 64
Numero di spettacoli: 107
Numero di registi/e con cui ha collaborato: 70
Direzioni artistiche: 1
Premi vinti: 2
Numero di follower: 66 (Facebook)
Estratto dall’intervista di Maria Pia Fusco a Francesca Benedetti, dell’8 settembre 1994 su La Repubblica.
“Si dice di lei che abbia un carattere ribelle, difficile da contenere. “Io sono legata a certi miei codici ai quali non voglio rinunciare. Ho imparato dai grandi, da Strehler, da Missiroli, da Cobelli, e sono una bonacciona, ma invadente. Ho avuto spesso scontri feroci, pazzeschi, anche con Cobelli, ma poi sono nate grandi amicizie. C’ è anche il fatto che ho avuto un’ educazione calvinista, severa, ho imparato che bisogna seguire la propria vocazione. E vengo da una famiglia pazza, delirante, con mia madre, tutta razionale, che ha sofferto molto per la mia scelta di attrice. Una famiglia che si dissolveva e perdeva alterigia, mentre mio padre infrangeva ogni regola e disperdeva il patrimonio nel gioco. E io ero fiera di lui, mi sentivo una regina in un mondo di plebei. Ora mi sono ammorbidita, smussata, sono più tranquilla”. Nella carriera della Benedetti i personaggi sono forti, classici, spesso estremi. E’ stata Hedda Gabler, Clitennestra, Elettra, Lucrezia Borgia, Cleopatra, sia quella shakespearina sia quella più razionale di Tutto per l’ amore di John Dryden, che rielaborò Antonio e Cleopatra, cent’ anni dopo Shakespeare. “Molti sfizi me li sono tolti, perché ho potuto vivere anche senza il teatro, ho potuto scegliere. Ero capricciosa e irritabile, ma mai per piccole cose. Più tardi ho scoperto che avrei ottenuto di più con la disciplina e con l’ umiltà. Comunque non rinnego nessuna delle mie scelte, ho avuto una vita molto piena, ho lavorato con grandi personalità. Sono stata con il primo Ronconi di I lunatici negli anni Sessanta, negli spettacoli memorabili di Cobelli che mi ha insegnato molto, nell’ 80 ho lavorato con Strehler in Il temporale. Indimenticabile il periodo con Franco Parenti al Pierlombardo e poi l’ incontro con Testori, che scrisse per me il Macbetto. Un’ altra bella esperienza è stata con Chereau per La finta serva di Marivaux”. Con la sua vita grandiosa e la sua bellezza piena e perentoria, la Benedetti è l’ Attrice, di quelle che sembrano vivere di Teatro, che raramente si incontrano per la strada o al supermercato. Ride: “Mi piacerebbe fare donne più quotidiane, mettermi dentro diapason meno elevati. In Sotto il segno dei gemelli ero una disgraziata, disperata ma comica, facevo ridere, ma è difficile uscire dagli schemi. Il cinema? Quando ero giovane, ero una bonona ma triste, meditavo sulle mie protuberanze, ero una cattolica inibita, troppo per fare cinema. Solo il teatro poteva sciogliermi. E il teatro è una scelta radicale, diventa una metodologia di vita, per otto mesi si è al di fuori, oltre, senza contatti con la realtà. Non significa che non sappia dove vivo, anzi sono una pazza della lettura dei giornali, e mi incazzo seguendo le vicende del nostro paese, vedendo l’ imbarbarimento generale della società”.
Isadora Duncan – Francesca Benedetti