Che ci vado a fare a Londra?

Ho fatto questo disegno perché mi ha colpito la canzone “Che ci vado a fare a Londra?” di Omar Pedrini. In particolare una frase dice: “Londra you and me, io ti aspetto quì” che abbraccia i miei pensieri di quest’ultimo anno, in cui ho percepito più che mai il soffocamento delle possibilità di espressione, l’impossibilità di prendersi del tempo per creare qualcosa fuori dai meccanismi tipici della società di massa.

Molto spesso noi ragazzi vediamo uno spiraglio di luce solo in paesi esteri, vederlo non significa che sia reale o che sia esattamente come lo percepiamo. 
Scegliere di restare in Italia è per me un atto sì masochista, ma di grande responsabilità e, in qualche modo, rivoluzionario.
Il nostro è un paese ricco di storia, di arte, di bellezza, ci manca la capacità di cogliere tutte queste cose nel quotidiano. Credo sia importante viaggiare per imparare ad apprezzare e notare i gesti semplici, i colori e i profumi del nostro territorio.
Trovo che sia un’attività inutile e stupida quella di lamentarsi e lamentarsi senza mai porsi un obiettivo. Io voglio restare in Italia, voglio creare spazi di confronto, voglio difendere e mantenere spazi come Kilowatt Festival.

Cara Londra (da intendersi come simbolo, perché manco mi piace), io ti cerco quì, e mi impegno a creare un presidio di resistenza e respiro. 

Martina De Paola

DAL 13 AL 21 LUGLIO 2018
KILOWATT FESTIVAL – SANSEPOLCRO (Arezzo)
L’energia della scena contemporanea
DIVERSI PERCHÉ UMANI