«Mai più sottovuoto»: comunque, grazie

Articolo di Barbara Berardi e Clara Lolletti


Siamo giunti alla fine dell’ottava edizione
Sottovuoto del Festival Dominio Pubblico – La città agli Under 25, che si è svolto presso lo Spazio Rossellini ─ Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio dal 26 giugno al 4 luglio 2021. È il momento dei ringraziamenti, il sipario cala, le luci si spengono.  

Foto di Roberta Ungaro

In questa metà di luglio ci troviamo a tirare le somme di quello che, solo qualche mese fa, sembrava un evento ancora lontano e irraggiungibile. Sì, ce l’abbiamo fatta, innanzitutto grazie alle nostre forze e al coraggio con cui abbiamo affrontato questo percorso tortuoso e frastagliato che ci ha messo a dura prova, e poi grazie al supporto di decine di persone che ci hanno sostenuto e guidato.
Da giovane direzione artistica Under 25, non abbiamo mai mollato la presa, anzi, abbiamo lottato per dimostrare che la nostra generazione non è poi così svogliata come spesso viene ritratta. 

Ci sentiamo ancora una volta in dovere di affermare la nostra presenza e la nostra partecipazione, ci teniamo a puntualizzare che non siamo pigri ma testardi e che sappiamo essere professionali, se ci impegnamo. Siamo anche fragili, abbiamo bisogno di maestri e di guide. Ma la fragilità della Generazione Z è specchio di una fragilità collettiva che investe e soprattutto in questo anno ha investito tutti, più generazioni, un sistema politico, sociale e culturale e anche un contesto istituzionale che per anni ha accolto Dominio Pubblico: il Teatro India – Teatro di Roma. Senza più dimora, costretti, ancora, a un’immobilità soffocante e obbligata, di fronte al rischio di dover rimandare il Festival per il quale nei mesi ci siamo spesi con cura e costanza, ci siamo ritrovati alla ricerca di un luogo che permettesse a noi e agli artisti di esprimere la nostra e la loro arte. Abbiamo traslocato allo Spazio Rossellini che ha accolto il nostro grido nomade e ci ha teso la mano. 

Foto di Max Intrisano

Vero è che lo Spazio Rossellini non ci è stato estraneo in questo anno pandemico: da gennaio, infatti, ha dialogato con Dominio Pubblico e lo ha sostenuto collaborando a progettualità condivise. A partire dal progetto Live Streaming Theatre, fino a Cantieri San Paolo per Lazio Street Art, con il sostegno dalla Regione Lazio e dal Municipio VIII di Roma, la nostra attenzione si è focalizzata sullo Spazio Rossellini e sulle zone e comunità limitrofe dall’Istituto Cine TV Roberto Rossellini, al playground del Centro Sociale Acrobax passando per il campo da basket della Parrocchia San Leonardo Murialdo senza sapere che avrebbe poi ospitato il nostro Festival. 

Do ut des. Con il Festival Sottovuoto si è dunque chiuso (o aperto) un ciclo di vissuto comune volto al raggiungimento di un ben-essere individuale e collettivo. 

Per una settimana, lo Spazio Rossellini e l’Istituto Cine TV Roberto Rossellini sono stati attraversati da eventi di ogni tipo dal teatro, alla danza, passando per il cinema, la musica e le arti visive che hanno dato voce alle tante sfaccettature della nostra generazione.
Oggi, con la debita distanza, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato raggiunto   frutto soprattutto del lavoro di una grande squadra operativa. Ciò di cui più andiamo fieri è di essere riusciti a tutelare gli artisti e le artiste selezionati garantendo loro un palco su cui esibirsi, mantenendo dunque una promessa fatta in partenza. Abbiamo capito di avere una grande responsabilità, nei loro confronti ma anche nei nostri.
Abbiamo capito che quando si organizza un evento multidisciplinare di queste dimensioni, ci si assume un rischio, inevitabilmente. Abbiamo capito che senza coesione, spirito di gruppo e lavoro collettivo, non si va da nessuna parte.
Abbiamo capito che dobbiamo lottare per farci sentire, se vogliamo farci sentire. Il Festival Sottovuoto ci ha permesso di portare alla luce la nostra tenacia e voglia implacabile di fare, di creare. Sì, siamo certamente soddisfatti. 

La città agli Under 25. Siamo onorati di aver contribuito alla bonifica sociale, culturale e politica di una “periferia”, sia fisica sia mentale, che sempre più spesso chiede di non essere abbandonata, grida alla sua rivincita e alla necessità di essere valorizzata e ri-abitata, da realtà come la nostra, ad esempio. 

Augurando a noi stessi e alla nostra generazione un futuro mai più sottovuoto, rinnoviamo i nostri ringraziamenti a chi ci ha accompagnato in questo percorso: al Teatro India – Teatro di Roma che ci ha sostenuto, allo Spazio Rossellini e all’Istituto Cine TV Roberto Rossellini che ci hanno accolto, ai nostri tecnici senza i quali nulla sarebbe stato possibile, agli artisti e alle artiste che ci hanno compreso e non hanno perso la fiducia in noi, al pubblico che è stato curioso, alla città di Roma alla quale il Festival è dedicato, e infine a noi, giovane direzione artistica Under 25, perché non ci siamo mai fermati e non abbiamo mai perso la speranza. 

Ora sappiamo che dalla crisi possono solo nascere nuove prospettive.

Grazie a chi ci ha seguito e a chi ci seguirà.