direzioniAltre2021: dentro il Premio Twain, perché lo sguardo va allenato

Articolo di Clara Lolletti, Anna Pagnozzi e Cecilia Parazzoli

Tra le colline del viterbese sorge il piccolo comune di Tuscania, racchiuso da mura di pietra e percorso da strade di ciottoli, che con la sua storia e la sua natura, tra insegne di legno dipinte a mano e botteghe di artigiani, trasporta ogni visitatore in una dimensione poetica di reminiscenza medioevale. Lo storico borghetto, sul finire di agosto, si fa da ormai 5 anni tempio della danza ospitando il Festival direzioniAltre, organizzato – sotto la direzione artistica della coreografa, regista e danzatrice Loredana Parrella – da Twain_Centro di Produzione Danza Regionale, realtà che dal 2006 si occupa di produzione, formazione di giovani artisti, organizzazione di rassegne e promozione culturale, oltre ad essere Centro di Residenza Artistica Nazionale con il progetto Periferie Artistiche.

Dal 18 al 22 agosto, negli spazi del Supercinema, del Parco di Torre Lavello e del giardino dell’Ex Tempio Santa Croce di Tuscania, ha luogo la quinta edizione del festival che, con la sua ricca programmazione di spettacoli di danza, teatro e performance, fa da cornice e da preludio anche alla quinta edizione del Premio Twain_direzioniAltre, premio rivolto ad autori under 35 della danza contemporanea, che si svolge nelle ultime due giornate.

Il Festival si apre proprio con il giovane vincitore del Premio Twain 2020, Mattia Cason, che torna all’interno del Supercinema con lo spettacolo Quelli con Alessandro – esito della residenza creativa svolta presso Twain partendo dal lavoro proposto lo scorso anno, Alessandria Eschate – che, tra epica e politica, racconta dell’èxodus di Alessandro Magno in Africa ed Asia e contestualmente anche del presente, dei rifugiati rimasti bloccati nei campi profughi greci.

Dodici, insieme al già citato, sono gli spettacoli che attraversano le cinque serate. direzioniAltre diventa luogo di passaggio della danza contemporanea, soprattutto di numerose sperimentazioni e, per caso o per fortuna, ci troviamo anche noi ad attraversare questo terreno ricco di fermento creativo.

 

 

 

Dominio Pubblico è partner di Twain ed ogni anno seleziona un lavoro tra i finalisti del Premio da programmare all’interno del proprio Festival Dominio Pubblico_la città agli under 25. Ci troviamo qui a Tuscania, non solo per seguire le giornate di festival, ma anche per affiancare la commissione di esperti che valuterà i sei progetti finalisti composta, oltre che dalla direttrice, da: Gian Maria Cervo, direttore artistico del Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo e Montesacro Festival; Fabrizio Gavosto direttore artistico di Mirabilia Festival Europeo; Ricky Bonavita direttore artistico del Festival TenDance e della Compagnia Excursus; Isabella Di Cola, responsabile della programmazione della danza e dei progetti speciali per ATCL-Circuito Multidisciplinare della Regione Lazio; Ariella Vidach, direttrice artistica di Ariella Vidach AiEP e Did Studio a Milano; Alessandro Pontremoli, docente universitario presso il Dams di Torino; Silvana Barbarini direttrice artistica dell’Associazione Vera Stasi.

Se da una parte, per età e formazione, possiamo dirci  vicine ai giovani artisti che, tenaci e determinati, sono arrivati in finale al Premio e sperano di vincere, dall’altra, essendo noi parte della giovane direzione artistica di un festival, e ritrovandoci ogni anno a dover affrontare e motivare delle scelte, ci è utile cambiare punto di vista e guardare dalla prospettiva degli “adulti”, di chi è qui per giudicare obiettivamente. Per scegliere, bisogna allenare lo sguardo.

Affiancare la giuria per seguirne lavoro e riflessioni, significa per noi innanzitutto avere il privilegio di assistere, sabato 21, alla presentazione a porte chiuse dei quattro lavori finalisti del Premio Twain 2021 all’interno del Supercinema. Non solo: significa anche partecipare, nella giornata di domenica 22, ai colloqui tra commissione e artisti, durante i quali i danzatori sono chiamati ad approfondire e spiegare i loro progetti e i loro obiettivi. Nell’ordine di esibizione del giorno precedente, attraversano lo Spazio: Iole La Sala che ci parla del suo It’s just a trick, programmato lo scorso giugno all’ultima edizione del nostro Festival ; Adriano Bolognino accompagnato dalla danzatrice Rosaria Di Maro per Rua da Saudade; Isabella e Anna Giustina (quest’ultima già vincitrice della prima edizione del Premio Twain) che ci presentano Non qui, non ora; Lorenzo Di Rocco e Jennifer Lavinia Rosati per Entanglement_studio 2. Mancano all’appello Elisa Quadrana e Alexandre Fandard, anche loro selezionati come finalisti del Premio, impossibilitati a prendere parte alla manifestazione.

 

 

In un primo momento i commissari discutono singolarmente dei progetti in gara valutandone la portata creativa, progettuale e poetica, ognuno presentando un punto di vista specifico generato dall’esperienza professionale e dal proprio giudizio personale.
È in questo momento che capiamo l’importanza di comporre una commissione eterogenea che abbia la capacità di osservare da differenti angolazioni ogni performance, volgendo lo sguardo su aspetti drammaturgici, di sviluppo e metodologia di creazione, nonché di prospettiva progettuale.
Uno dei momenti più stimolanti, per chi come noi è in una fase di formazione, è stato il successivo confronto diretto con gli artisti, durante il quale la commissione ha potuto intavolare con loro una discussione riguardo i rispettivi lavori. Ci viene data in questa circostanza la possibilità di  (partecipare) prendere parte attivamente, lasciandoci porre alcune domande e aprire nuovi spiragli di riflessione, quali le difficoltà che può incontrare un giovane artista nel processo creativo, la scoperta di quali siano state le ispirazioni e le suggestioni che hanno portato alla nascita dei progetti, ma anche le problematiche inerenti gli aspetti pratici e finanziari riguardanti le possibilità di concretizzazione di un’idea.
Dopo la scelta del vincitore, Loredana Parrella ci tiene a confrontarsi con noi sul processo di selezione al quale abbiamo assistito, sulle dinamiche che gravitano attorno all’assegnazione di un premio così importante per un giovane artista, sulle nostre impressioni riguardo i lavori finalisti e riguardo le modalità di giudizio messe in campo dai professionisti.

Dopo gli spettacoli Silenzio di Twain CPD/ In-Motus Co e My lonely lovely Tale_primo studio di Nicola Simone Cisternino, a chiudere il Festival, nell’aria tesa e calda del Supercinema, si esibiscono nuovamente i quattro finalisti. Dopodiché è il momento del discorso conclusivo di Loredana Parrella, che ci tiene a precisare che nonostante le difficoltà è importante guardare avanti perché «lo stare, l’esserci, insistere, è la carta vincente per guardare al futuro», e dei ringraziamenti di Yoris Petrillo, interprete e assistente alla direzione artistica della compagnia Twain.

Il Premio Twain_direzioniAltre 2021 – che prevede quindici giorni di residenza artistica, con sostegno alla produzione e alla circuitazione –  viene assegnato a Lorenzo Di Rocco e Jennifer Lavinia Rosati per il progetto Entanglement_studio 2, ricevendo una residenza artistica di 15 giorni con sostegno economico alla produzione, tutoraggio, e due repliche al direzioniAltre Festival 2022 e Festival TenDance sempre del prossimo anno.Il progetto riceve anche la menzione speciale da parte dei Pionieri della visione, gruppo di spettatori attivi promosso da Twain_CPD, e quasi possiamo vantarci di averlo sostenuto anche noi avendolo già programmato a luglio nella nostra ottava edizione del Festival: Sottovuoto 2021.

Quest’anno la giuria decide di assegnare una menzione speciale anche ad Adriano Bolognino per il progetto Rua da Saudade , con la possibilità di essere inserito all’interno della programmazione del Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo e di ATCL Lazio.

È una luna rossa quella che sbuca dalle colline viterbesi, a concludere per noi il Festival, come perfetta sintesi dell’esperienza artistica ed emotiva, ma anche molto formativa, che abbiamo vissuto. Grazie!