ottobre 31, 2023

Il sorriso dell’universo – Poesie e Playlist

La Torta nel Cielo

Io sono un sognatore,

ma non sogno solo per me:

sogno una torta in cielo

per darne un poco anche a te.

 

Una torta di cioccolato

grande come una città,

che arrivi dallo spazio

a piccola velocità.

 

(Gianni Rodari) 


Le passanti

Voglio dedicare questa poesia

A tutte le donne amate

Per qualche istante segreto.

A quelle conosciute appena,

Che un destino diverso porta via

E che non si ritrovano più.

A quella che si vede apparire

Per un secondo alla finestra

E che, rapida, scompare via,

Però la sua sagoma snella

È tanto graziosa e sottile

Da rimanerne rasserenato.

Alla compagna di viaggio,

I cui occhi, affascinante paesaggio

Fan sembrare breve il cammino

E che si è il solo, forse, a capire

Ma che, però, si lascia scendere

Senza averle sfiorato la mano.

All’esile e leggera ballerina di valzer

Che vi è parsa così triste e nervosa

In una notte di carnevale,

Che è voluta rimanere ignota

E che non è più ritornata

A volteggiare in un altro ballo.

A quelle che sono già prese

E che vivendo delle ore grigie

Accanto a uno ormai troppo diverso

Vi hanno, inutile follia,

Fatto vedere la malinconia

D’un avvenire disperante.

A quelle timide innamorate

Che sono restate in silenzio

E che ancora vi rimpiangono,

A quelle che se ne sono andate

Lontane da voi, tristi, abbandonate,

Vittime d’uno stupido orgoglio.

Immagini care appena scorte,

Speranze d’un giorno deluse,

Domani sarete nell’oblio

Per quel poco di felicità che sopravvenga

E’ raro che ci si ricordi

Degli episodi del cammino.

Ma se la vita è andata male,

Si pensa con un po’ di rimpianto

A tutte quelle felicità intraviste,

Ai baci che non si osò prendere,

Ai cuori che forse vi attendono,

Agli occhi mai più rivisti.

Allora, nelle sere di stanchezza

Mentre si popola la propria solitudine

Di fantasmi del ricordo

Si piangono le labbra assenti

Di tutte quelle belle passanti

Che non si è saputo trattenere.

 

(Antoine Pol)


A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso

sei un granello di colpa

anche agli occhi di Dio

malgrado le tue sante guerre

per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza

e rimane uno scheletro d’amore

che però grida ancora vendetta

e soltanto tu riesci

ancora a piangere,

poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,

poi ti volti e non sai ancora dire

e taci meravigliata

e allora diventi grande come la terra

e innalzi il tuo canto d’amore.

Sii dolce con me. Sii gentile.

da “Bestia di gioia”

Sii dolce con me. Sii gentile.

E’ breve il tempo che resta. Poi

saremo scie luminosissime.

E quanta nostalgia avremo

dell’umano. Come ora ne

abbiamo dell’infinità.

Ma non avremo le mani. Non potremo

fare carezze con le mani.

E nemmeno guance da sfiorare

leggere.

Una nostalgia d’imperfetto

ci gonfierà i fotoni lucenti.

Sii dolce con me.

Maneggiami con cura.

Abbi la cautela dei cristalli

con me e anche con te.

Quello che siamo

è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei

e affettivo e fragile. La vita ha bisogno

di un corpo per essere e tu sii dolce

con ogni corpo. Tocca leggermente

leggermente poggia il tuo piede

e abbi cura

di ogni meccanismo di volo

di ogni guizzo e volteggio

e maturazione e radice

e scorrere d’acqua e scatto

e becchettio e schiudersi o

svanire di foglie

fino al fenomeno

della fioritura,

fino al pezzo di carne sulla tavola

che è corpo mangiabile

per il mio ardore d’essere qui.

Ringraziamo. Ogni tanto.

Sia placido questo nostro esserci –

questo essere corpi scelti

per l’incastro dei compagni

d’amore. nei libri.

 

(Cesare Pavese)


Il Sorriso dell’Universo

Latte di luna
Mare d’ argento
Bagna il cortile dismesso
Delle case popolari
Dove bambina giocavi
Tra amici immaginari
E gatti spaziali
Ora sei grande
Sulle spalle hai un atlante
Il desiderio lanciato alle stelle
S’è fatto vero
Dopo anni di lavoro serio
E ti piace
Che tuo padre tua madre
per te hanno fatto pace
Si abbracciano orgogliosi
Siamo tutti orgogliosi
Inizia il countdown
Vai a rallentatore
Per goderti l’ amore
Il frastuono
Del cuore motore
I capelli corti
Che non stanno a una sposa
Ma adesso
E’ un’altra storia
Sei tu che fai la storia
Metti il Vestito bianco
I guanti
il respiratore
e poi il casco
Oggi ti sposi con l’universo
Il cosmo che hai dentro
Sarà la stella che ci orienta
quando è buio pesto.

C’è chi prende la patente
Tu prendi l’ astronave
Raccontaci la terra
Da dove niente sembra fare male.

(Giulia Ananìa)


 A mia figlia Giulia

Quando il mio futuro avrà ossa più leggere giorno dopo giorno abbuiandosi pietoso

l’albero della memoria darà ombra crescente e i canti dei suoi ospiti vivaci diverranno pigolii assonnati.

Al tuo nomade sguardo affiderò il mio affievolito:

che lo ravvivi e con sé lo porti del mondo potrò ancora sorridere.

 

(Vincenzo Ananìa)


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